Passeggiare una volta a settimana in un parco pubblico. Fatto.
Pranzare vicino a una fontana. Fatto.
Coltivare piante in casa. Fare di più.
Praticare forest bathing almeno una volta al mese. Da migliorare.
Utilizzare meno cellulare. Molto difficile!! Obiettivo non raggiunto.
Respirare. Complesso.. c’è da lavorare parecchio.
Ascoltare la natura. Bellissimo!

Non siamo riusciti a raggiungere tutti gli obiettivi ma un grande proposito si è trasformato in realtà. Imparare ad entrare in contatto con la natura e affinare la nostra capacità innata di comprensione del mondo naturale. E proprio da qui vogliamo ripartire..

Il TEMA del nostro 2020, e quindi della X edizione del Festival del Verde e del Paesaggio, sarà GROW WILD! un augurio, un invito, un impegno, un desiderio, ma soprattutto una guida di cui fidarsi e a cui affidarsi in questo nuovo anno.

«Nel Rinascimento, salvatico era usato per selvatico: due parole che messe insieme mi piacciono, anche se in contraddizione tra loro: selvatico non è coltivato, non domestico, ricoperto da selve, anche rozzo; ma c’è la vocale a al posto di e, così tutto cambia: un salvatico che diventa salvifico che conduce alla salvezza. » Mario Rigoni Stern

Abbiamo ormai da tempo allontanato il selvatico dal nostro intimo e la civilizzazione ha contribuito a ridurre drasticamente lo spazio dedicato al selvatico sopratutto nelle nostre città. Ma la salvezza del pianeta e della nostra civiltà dipende da come conserveremo il selvatico nella natura e dentro di noi. Il mondo selvatico offre i servizi ecosistemi essenziali e insostituibili, come l’aria, l’acqua potabile, i derivati per i principi attivi delle nuove medicine antitumorali, i prodotti per una cucina autentica, un grande aiuto alle coltivazioni sempre più spesso messe in pericolo dall’eccessiva standardizzazione.
Ecco qui che selvatico si fa subito salvatico e la wilderness diventa la stella polare da seguire per non perdersi. In poche parole aver cura della nostra biosfera vuol dire aver cura del mondo selvatico.

Grow Wild! Sarà la nostra haka, il nostro mantra da utilizzare più e più volte, l’ispirazione per una vita diversa e migliore, la parola magica per per connetterci con la parte più intima, profonda e primitiva di noi stessi, il suggerimento per nuovi gesti quotidiani, la porta per entrare nel regno della natura selvatica, il nostro grido di cambiamento, di emancipazione da convenzioni e regole, la nostra sfida ad immaginare nuovo punto zero e a guardare FINALMENTE le cose in modo nuovo.
Vi auguriamo allora, che questo nuovo anno porti più salvaticità, più semplicità, più spiritualità, più colore, più natura.

Buon 2020. Grow Wild!